Faremo insieme una passeggiata interessante, con partenza da piazza Mattei: ci incontreremo di fronte alla celebre Fontana delle Tartarughe che, a quanto dice una leggenda, il Duca Mattei fece costruire, in pieno ‘500, per conquistare una bellissima nobildonna.
La nostra seconda tappa sarà Piazza in Campitelli, nelle cui vicinanze si coglie una veduta quasi completa degli scavi del teatro di Marcello, opera voluta dallo stesso Augusto che ne commissionò la costruzione.
Il fascino della città papalina domina l’area adiacente al Ghetto, dove vicoli bui e stradicciole irregolari si aprono su piazze che conservano ancora frammenti consistenti della città antica. Da Via della Tribuna di Campitelli, di fronte agli imponenti resti archeologici, il pensiero va alla Piazza Montanara, ormai scomparsa, e ai numerosi edifici e monumenti perduti agli inizi del ‘900, con l’apertura della “Via del Mare” e l’isolamento del colle Campidoglio.
Raggiunta la chiesa di Sant’Angelo in Pescheria, percorreremo il Portico di Ottavia per attraversare l’area centrale del Ghetto e ammirare dall’esterno la Sinagoga di Roma, una delle più grandi d’Europa. Era il 12 luglio 1555, quando papa Paolo IV istituì, proprio nelle vicinanze di questo imponente luogo di culto costruito in tempi recenti, il primo Ghetto ebraico a Roma: con il passare del tempo e l’intrecciarsi della storia e della politica, quest’area della città, che in età imperiale era zona commerciale e pubblica, ha finito con l’essere destinata a luogo di segregazione.
A questo punto possiamo spostarci, per osservare i resti del secondo Ghetto di Roma: ci fermeremo all’ingresso di palazzo Orsini, subito al di fuori del Ghetto principale, nella zona che i documenti indicano col nome di “Ghettarello”.
A fine visita, attraverseremo il Tevere sul ponte Fabricio, per raggiungere la piccolo isola Tiberina, che emerge all’interno del fiume. Qui, dove già in epoca repubblicana sorgeva il Tempio di Esculapio, dio greco della medicina, ancora oggi ci sono due ospedali: sono il Fatebenefratelli o San Giovanni Calibita, di istituzione cinquecentesca, e l’ospedale israelitico.
La passeggiata si conclude qui: spero che abbiate ancora il tempo, la voglia e l’opportunità di godervi almeno qualcun’altra delle sorprese che Roma ha da offrire.
2h
qualche sito archeologico
poco
impegnativo