Sembra di essere a Roma, ma in realtà siamo in uno degli stati più piccoli al mondo. La Città del Vaticano, cinta in un abbraccio dalle pendici del Gianicolo e dai viali del rione Prati, occupa 44 ettari e sicuramente vale tutto il tempo che sceglieremo di dedicarle. Oltre sei milioni di visitatori ogni anno si avventurano lungo gli infiniti corridoi che collegano tra loro centinaia di ambienti e saloni, in cui è esposto il meglio dell’arte italiana e internazionale.
La collezione di arte antica espone opere su cui, almeno una volta nella vita, tutti dovrebbero avere l’occasione di posare gli occhi. In una sala, vediamo il Laocoonte di candido marmo bianco, nel disperato tentativo di divincolarsi dalle spire dei serpenti marini che lo trascineranno via, coi suoi figli. Poco lontano i sarcofagi imperiali delle nobilissime Elena e Costanza, in scuro porfido rosso, accolgono le spoglie della madre e della figlia di Costantino.
Innumerevoli opere si contendono il nostro sguardo e il nostro interesse, ma prima di lasciare il palazzo del Belvedere, ci prendiamo un momento: riposiamo i piedi e la mente, di fronte alle finestre da cui Roma e il suo fiume, con un’atmosfera sempre nuova al cambiare della luce e della stagione, si lasciano intravedere.
Percorriamo la Galleria dei candelabri, la galleria degli Arazzi e raggiungiamo quella della Carte geografiche: qui, lungo le pareti di un corridoio di 120 metri, le regioni italiane si vestono dell’azzurro del mare e dei verdi delle colline, nelle forme e nelle dimensioni in cui apparivano agli occhi dei geografi del Cinquecento.
Abbiamo camminato un bel po’, abbiamo ragionato e osservato manufatti di epoche e fatture diversissime, ma non siamo ancora del tutto sazi. C’è ancora lo spazio per il dolce. Davanti a noi, si aprono quattro ampie sale, affrescate dallo stesso Raffaello e dai suoi allievi: mentre Platone, Aristotele, Pitagora discutono di filosofia nell’affresco della scuola di Atene, noi ci avviamo verso la conclusione.
Alziamo gli occhi e, al centro di una folla di apostoli, c’è Cristo: è gigantesco, con la Vergine Maria al suo fianco. Inflessibile giudica le anime degli uomini e delle donne che hanno vissuto sulla terra. Michelangelo ha realizzato qui il suo Giudizio Universale, opera tra le più note a ammirate nel mondo: siamo finalmente arrivati alla Cappella Sistina.
Forse un po’ affaticati, ma spero anche arricchiti, abbiamo concluso un percorso complesso e articolato e vissuto un’esperienza difficile da dimenticare.
Ciao, alla prossima!
2,5h
archeologia
… ma non solo!
poco
impegnativo