Siamo ospiti del Parco Regionale dell’Appia Antica. A pochi passi da noi, la Via Appia e la Via Latina che corrono verso sud, con la Via dell’Almone e Porta San Sebastiano inquadrano i 200 ettari del Parco della Caffarella.
La posizione, a due passi dall’Urbe, è davvero invidiabile, non solo per i collegamenti stradali, ma anche per l’abbondanza di acqua che viene dalle sorgenti e dai vicini acquedotti.
Per questo, proprio qui, nella valle del fiume Almone, dal periodo repubblicano fino a tutta l’età imperiale, viene costruito un buon numero di ville suburbane. La villa di Erode Attico, databile al II sec. d.C., è solo l’esempio più significativo e, nel nostro itinerario, attraverseremo un vasto territorio che fa parte di questa enorme proprietà. Incontreremo la cosiddetta tomba di Annia Regilla, moglie di Erode Attico, chiamata anche tempio del dio Rediculo, protettore di coloro che ritornavano a Roma dopo una lunga assenza. Ci affacceremo sul misterioso Ninfeo di Egeria, e sul tempio dedicato a Cerere e Faustina Maggiore, al cui interno, nel IX secolo, è stata costruita la chiesa dedicata al vescovo e martire Urbano.
Continuando a passeggiare, incontreremo i ruderi di altre ville, cisterne e numerosi sepolcri, resti di un’intensa frequentazione della Valle dell’Almone per tutto il periodo imperiale.
Nel periodo rinascimentale, dopo un lungo periodo di abbandono, la zona fu nuovamente bonificata e sistematizzata dalla famiglia Caffarelli che voleva sfruttarla per l’agricoltura, e perciò fece costruire una serie di casali, di cui il Casale della Vaccareccia del 1547 costituisce ancora il più maestoso della valle.
Forse a questo punto potreste sentire i piedi un po’ dolenti e la muscolatura delle gambe potrebbe suggerirvi di fare una sosta: spero che siate stati bene e che, dopo una bella camminata nel verde, avrete voglia di tornare per sperimentare qualcosa di nuovo.
Ci salutiamo, per ritrovarci al più presto.
3h
archeologia
abbastanza
impegnativo
adatto ai bambini